1 maggio 2013
giochi della gioventù fase 2
Per
dare piena
dignità allo sport come
strumento al servizio del corretto ed equilibrato
sviluppo della persona,
il Coni e
- tra i vari partner hanno
scelto di reintrodurre la cultura e la pratica sportiva nella scuola
attraverso "I
Giochi della Gioventù".
Gli organizzatori hanno la responsabilità e l'oblico morale e istituzionale di non escludere nessuno, o tanto meno fare in modo che vi ci partecipino.
BY B:D.M.
29 aprile 2013
giochi della gioventù fase 1
Dai Giochi della Gioventù ai Giochi Sportivi Studenteschi . . .
nota di riflessione per quella classe di dirigenti che fanno in modo che sparisca del tutto !!!!!!
Quando gli studenti italiani, sulla spinta dei coetanei parigini, scesero in piazza e occuparono le università per manifestare il profondo malessere che li affliggeva, non immaginavano neppure che sarebbero passati alla storia come "sessantottini". Né, tanto meno, di dare un contributo determinante alla nascita dei Giochi della Gioventù. Nel Consiglio Nazionale del Coni del 12 giugno 1968 il presidente Giulio Onesti parlò appunto della contestazione giovanile in atto e annunciò l'istituzione di "un settore operativo dedicato alle manifestazioni giovanili di massa" e di "un'attività che deve rivolgersi non più a poche migliaia di giovani, ma a milioni".
E' improprio sostenere, come qualcuno ha fatto, che furono influenti i risultati modesti della squadra azzurra ai Giochi Olimpici di Città del Messico, per il semplice motivo che i Giochi della Gioventù furono pensati molto prima. L'approvazione ufficiale avvenne il 3 settembre 1968, ma già una circolare del 29 agosto ai comitati provinciali del Coni forniva le norme principali della manifestazione: età di ammissione 11-15 anni; programma: atletica leggera, ciclismo, ginnastica, nuoto, pallacanestro, pallavolo e sci ( per l'inverno 1969-70); fasi locali, provinciali, interprovinciali, e nazionale a Roma dal 29 giugno al 6 luglio 1969 per le rappresentative di tutte le 92 province esistenti. E la disposizione che "anche nelle località ancora prive di qualsiasi impianto potranno essere organizzate prove di facile attuazione come corsa su strada, lanci, salti, ecc."
L'entusiasmo con cui fu accolta l'iniziativa fece andare ben oltre gli operatori di base, che su strade e piazze, ma anche su prati e cortili fecero disputare non solo le gare di atletica leggera, ma anche la ginnastica e gli sport di squadra. Come la definì Onesti, fu una pacifica rivoluzione, alla quale, malgrado la relativa improvvisazione, presero parte mezzo milione di ragazzi per attirare l'attenzione dei pubblici poteri sull'importanza formativa dello sport e, nello stesso tempo, sulla grave carenza di impianti sportivi.
Una lettera di Onesti invitò i sindaci di tutti i Comuni d'Italia a collaborare, il ministro della Publica Istruzione Sullo con due circolari invitò le scuole a partecipare e a concedere l'uso delle palestre per le gare.
Un'autentica apoteosi furono le finali nazionali romane con cinquemila partecipanti e una solenne Giornata Olimpica sul piazzale del Campidoglio.
Da quel grandioso successo, ottenuto grazie al generoso impegno di migliaia di volontari in tutta l'Italia, i Giochi della Gioventù presero il volo, finendo per diventare in breve la più importante manifestazione giovanile italiana e una delle più importanti d'Europa.
La partecipazione andò via via aumentando fino a superare i tre milioni e mezzo alla fine degli anni '70. Il programma si estese a sua volta fino a comprendere oltre cinquanta discipline, praticamente quasi tutti gli sport esistenti, con diecimila partecipanti alle finali nazionali.
Mentre, come annunciato, nel 1970 fu disputata la prima finale nazionale dello sci, nel 1974 si svolse la prima edizione dei Giochi della Gioventù di corsa campestre, un'attività destinata a occupare un posto di primo piano in una manifestazione dalle spiccate finalità promozionali. Nello stesso anno, appena cinque anni dopo l'istituzione dei Giochi, venne siglato dal ministro Franco Maria Malfatti e dal presidente del Coni Giulio Onesti lo storico accordo in base al quale la manifestazione venne promossa congiuntamente dal ministero della Pubblica Istruzione e dal Comitato Olimpico, facendo il suo ingresso ufficiale nella scuola, compresa quella elementare, limitatamente al secondo ciclo. Dal 1977, per sopperire alla momentanea sospensione dell'attività sportiva nella scuola secondaria superiore, nel programma dei Giochi della Gioventù vennero inserite gare anche per gli alunni di questo grado di studi, per i quali, sette anni dopo, nel 1984, verranno ripristinati i Campionati Studenteschi. Fu in questo periodo che la partecipazione alle finali nazionali estive toccò il tetto di 10.000 partecipanti. Sempre nel 1977, venne inoltre previsto un programma di attività anche per il primo ciclo della scuola elementare, estendendo così i Giochi della Gioventù all'intera popolazione scolastica.
Alle finali nazionali estive prendono abitualmente parte anche squadre provenienti da molte altre nazioni, sia europee sia extraeuropee, (Argentina, Belgio, Brasile, Canada, Germania, Kroazia/Slovenia, Lussenburgo, San Marino, USA, Svizzera e Venezuela) in rappresentanza delle relative comunità italiane all'estero. Questa partecipazione, resa possibile anche dalla collaborazione con il ministero degli Esteri, costituisce per i giovani di quelle comunità un importante momento di incontro con i coetanei della madrepatria. Dall'anno scolastico 1993-94 il programma dei Giochi della Gioventù è tornato ad essere circoscritto alle discipline ufficialmente praticate nella scuola: atletica leggera, ginnastica, nuoto, sci, calcio, pallacanestro, pallamano, pallavolo, le stesse del programma dei Campionati Studenteschi.
Merito fondamentale e indiscutibile dei Giochi della Gioventù è stato quello di aver introdotto nel potere pubblico e, in particolare nell'ambito della scuola, una forte sensibilizzazione nei confronti dell'attività sportiva, intesa come mezzo insostituibile nella formazione dei giovani, fin dalla scuola d'infanzia ed elementare. Ma non può essere trascurata la decisiva azione esercitata ai fini della soluzione del gravissimo problema degli impianti sportivi di base, la cui carenza, alla fine degli anni '60, era ancora la causa principale della scarsa partecipazione sportiva giovanile. Ruolo altrettanto determinante svolsero i Giochi della Gioventù nella soluzione dell'altro importante problema dello sport giovanile, quello dell'assistenza sanitaria, oggi ormai riconosciuta di competenza del servizio sanitario nazionale. Anche i coinvolgimenti fiscali connessi con lo svolgimento dell'attività sportiva hanno ottenuto consistenti agevolazioni grazie all'attenzione sollevata dai Giochi. Non meno importante, infine, è da considerare l'azione svolta dai Giochi della Gioventù nella capillare diffusione di un sano spirito sportivo e, nello stesso tempo, nella rivelazione di numerosi talenti, destinati ad arricchire considerevolmente le fila dello sport nazionale. A partire dal 1998 altro momento "storico" del lungo cammino dell'attività sportiva scolastica è l'istituzione dei Giochi Sportivi Studenteschi, diretta conseguenza di un rinnovato protocollo di intesa tra Coni e ministero dell’ Istruzione dell’ Università e della Ricerca (MIUR).
ora ci poniamo il quesito ci sono ancora persone che si pongono questi problemi?
meditate meditate ,
by B.D.M
27 aprile 2013
Passa al Compound
Arco Compound , ti incuriosisce il termine? Ai Campionati del Mondo di Tiro con l’Arco , si è spesso sentito usare Arco Compound , parola, familiare per gli esperti ma sconosciuta al grande pubblico: è un nuovo metodo di tiro con l’arco.
Si
tratta di un nuovo metodo che permette di utilizzare un minore sforzo
fisico per ottenere un’ottima resa finale nel risultato.
L’eccentricità
delle “camme”
(carrucole) differenzia la lunghezza dei bracci di leva sui quali
sono attestati la corda vera e propria e il cavo che collega un
“flettente ”
(struttura) all’altro.
Questo
tipo di archi “tecnologici” utilizzano degli accessori
particolari che migliorano ed aumentano le prestazioni e la
precisione:- sgancio meccanico: sistema meccanico tenuto nella mano dell’arciere per rilasciare la corda
- stabilizzatore: asta di lunghezza variabile che smorza le vibrazioni e mantiene l ‘ arco compound fermo in posizione di scocco
- mirini e diottria sulla corda: sistema di mira attraverso la “visette” (foro sulla corda).
La freccia per l’ arco compound
L’
arco compound permette di trasmettere alla freccia una quantità
maggiore di energia, quindi maggiore velocità, rispetto ad un
arco di stessa potenza tradizionale e di poter avere una maggiore
accuratezza nella fase di mira del bersaglio.
Le
frecce utilizzate con gli archi compound sono fatte principalmente di
alluminio, di fibra di carbonio, o dalla combinazione di vari
materiali.
Per
ottenere un tiro corretto è necessario che l’elasticità della
“spine” (freccia) sia adeguata in base alle caratteristiche del
sistema arciere-arco-freccia.
Postura,
sequenza ed esecuzione. tre componenti essenziali in un’azione di
tiro veramente efficace.
Le
anomalie riscontrabili in una di queste tre fasi o nelle loro
combinazioni tramite i dettagli a loro associati, porterà senza
dubbio a dei risultati negativi.
Ovviamente
lo spessore delle anomalie eventualmente presenti influenzerà
direttamente l’ampiezza dell’errore rilevato all’impatto.
Rinunciare
ad un tiro, significa di fatto realizzare che in una delle tre fasi
essenziali qualcosa non ha girato per il verso giusto.
Questo
può entrare in conflitto con quella che si potrebbe descrivere come
un’umana tendenza a concludere un’azione intrapresa al di là ed
al di sopra degli esiti finali.
Non
bisogna abbandonarsi alla soluzione più istintiva e semplice, ma, al
contrario, di prendere lucidamente delle decisioni.
Decidere
che puoi arrivare allo scocco è un fatto che in qualche modo deve
entrare a far parte della tua sequenza di tiro.
Accontentarsi
rischiando o rinunciare , questo è e sarà l’eterna domanda.
Quesito
che si presenterà, nella maggior parte dei casi, fra la lettura del
mirato ed il rilascio della freccia.
La
possibilità di prestazione di questo tipo di arco tecnologico
permette ad una vasta gamma di pubblico di potervi partecipare e
provare emozioni forti, passando dai ragazzi, donne, persone affette
da vari tipi di patologie neuro-muscolari, e quindi sorretti da una
minore forza muscolare, persone con lesioni midollari in seguito ad
incidenti stradali o sul posto di lavoro, senza negare a nessuno la
soddisfazione di poter praticare questo tipo di sport o solo a
livello dilettantistico per potersi divertire.
Abitua
la mente a muoversi in questo senso: prima pensa, rifletti e poi
agisci. Prova
anche tu l’ arco compound prova
anche tu questa straordinaria esperienza!
Cosa molto importante da non trascurare l'acquisto del compound ,ricordate che cambia da persona a persona, sia per la potenza che per l'allungo "consiglio per gli arcieri meno forti di puntare su un arco mono camma , per avere una facile estensione di allungo , ed una potenza più ridotta ,ma con una gettata della freccia più veloce.BY BDM
24 aprile 2013
3,5 milioni per i nuovi Giochi della Gioventù
Rinnovata l'intesa fra Coni e Miur. Entro giugno 2013 si rivedrà l'organizzazione dei tradizionali Giochi della Gioventù, mentre 1 milione di euro rafforzerà gli interventi nelle aree di disagio
Sono
in arrivo dei nuovi Giochi della Gioventù. Mentre l’edizione
2012/2013 sta arrivando ormai alle finalissime, esperti del Miur e
delConi si
sono messi al lavoro per ammodernare questi giochi sportivi
studenteschi che ormai si ripetono identici da molti anni e che
«manifestano ormai diversi punti di criticità che devono essere
affrontati». A dirlo è il nuovo Accordo
di Intenti fra Miur e Coni,
firmato venerdì a Napoli dal ministro Francesco Profumo e da
Giovanni Malagò, fresco presidente del Coni. Il
lavoro di revisione della formula dei Giochi sportivi studenteschi e
il lancio del nuovi Giochi della Gioventù avverrà «entro giugno
2013», con l’elaborazione di Nuove Linee Guida. Per
questi nuovi giochi e più in generale per l’attività di
avviamento allo sport nelle scuole, di cui i Giochi sono la naturale
prosecuzione, il Miur ha stanziato 3,5 milioni di euro, che si
aggiungono agli 1,5 stanziati dall’Ufficio Sport della Presidenza
del Consiglio dei Ministri.
L’intesa Miur/Coni prevede anche il monitoraggio – entro settembre 2013 – degli impianti sportivi scolastici e l’organizzazione di eventuali interventi di miglioramento. Per la prima volta inoltre il Miur mette a disposizione dei fondi dedicati in maniera specifica all’attività sportiva nei luoghi di disagio sociale, nella consapevolezza che lo sport può essere anche uno strumento per rafforzare la legalità e prevenire la dispersione scolastica. Queste attività svolte nelle scuole delle aree più disagiate del Paese e all’interno degli Istituti Penali per Minorenni, verranno rinforzate grazie a 1 milione di euro messi a disposizione dal Miur.
“Auguriamoci che i nostri dirigenti ne sappiano fare buon uso”
L’intesa Miur/Coni prevede anche il monitoraggio – entro settembre 2013 – degli impianti sportivi scolastici e l’organizzazione di eventuali interventi di miglioramento. Per la prima volta inoltre il Miur mette a disposizione dei fondi dedicati in maniera specifica all’attività sportiva nei luoghi di disagio sociale, nella consapevolezza che lo sport può essere anche uno strumento per rafforzare la legalità e prevenire la dispersione scolastica. Queste attività svolte nelle scuole delle aree più disagiate del Paese e all’interno degli Istituti Penali per Minorenni, verranno rinforzate grazie a 1 milione di euro messi a disposizione dal Miur.
“Auguriamoci che i nostri dirigenti ne sappiano fare buon uso”
22 aprile 2013
Arco Turismo
Capri
può darti questa possibilità ,nei mesi di (maggio giugno settembre)
Se
sei un arciere già esperto puoi accedere al campo di tiro con tempo
illimitato , in base i giorni di permanenza.
Se
vuoi cimentarti con il tiro con l'arco puoi approfittare con dei
corsi di 2 ore al giorno presso l'albergo.
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I
costi per il soggiorno variano in base alla prenotazione ,da
premettere che durante la settimana costano di meno , durante il
week-end
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comunque conviene telefonare l'albergo per eventuale preventivo, la
prenotazione deve essere almeno per due notti specificare se si è
arciere, è quale opzione si preferisce.
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veloci 50 minuti
21 aprile 2013
back tension
L’applicazione della back-tension
nei diversi casi diversi sganci
parte I
Sgancio
senza grilletto (Stanislawski,
Carter, ecc) – Questi sganci provocano il rilascio quando subiscono
una rotazione a causa della tensione della back-tension. È
necessario allenarsi bene al loro uso: di solito servono da 6 mesi a
2 anni per padroneggiarli efficacemente. Per agire per effetto della
back-tension, devono essere sistemati in modo che siano molto
sensibili, altrimenti non riusciranno ad aprirsi col breve movimento
del gomito e li si faranno agire muovendo le dita, o ruotando la
mano, o il polso (cosa che succede al 99% degli arcieri che usano
questo tipo di sgancio). Per evitare il difetto, lo sgancio deve
essere impugnato molto profondamente (non sulle dita), formando un
pugno, con ancoraggio delle nocche delle dita sotto l’osso
mascellare. Importante:
si dovrà far partire l’azione col gomito leggermente fuori
allineamento (appena a destra) in modo che arrivi all’allineamento
perfetto col movimento generato dalla back-tension; se si parte
perfettamente allineati, il gomito finirà fuori allineamento, con
errori destra – sinistra.
parte II
Sgancio
a pollice –
L’errore generalmente fatto con questo sgancio è di sistemarlo in
modo che sia molto sensibile alla pressione. Deve richiedere una
forza di 1,5 – 3 kg per entrare in funzione, non di soli 1,5 - 3
etti. Deve poter essere pre-caricato con circa il 50% del peso
dell’apertura e si deve essere in grado di rilasciare la presa
senza problema se si rinuncia al tiro. Si deve avere il polso ben
disteso (non piegato né torto). Anche l’avambraccio deve essere
ben disteso, in modo che dalla punta del gomito alla punta della
freccia tutto sia su di una sola linea. Il grilletto deve essere
pre-caricato facendo una sufficiente pressione sul grilletto con la
parte mediana del pollice (la punta del dito deve appoggiare sulla
cassa dello sgancio) ed il mirino deve essere sul bersaglio prima di
affidarsi alla conclusione del tiro e di far partire la back-tension:
la pre-carica ed il posizionamento del mirino sul bersaglio devono
far parte dell’azione di apertura e dell’ancoraggio. A questo
punto rilassare la mano, esercitare una pressione media sulla cassa
dello sgancio con la punta del pollice, mantenendo sempre anche la
pressione di pre-carica sul grilletto e attivare la back-tension, che
farà muovere lentamente il gomito verso l’alto ed all’indietro.
Il movimento sarà solo di circa ½ “, ma se la mano è ben
rilassata farà perno sulle nocche e spingerà la parte mediana del
pollice in modo naturale verso il centro della mano, aprendo lo
sgancio in 3 – 4 secondi. Il tutto avverrà naturalmente, perché
non si dovrà pensare al movimento della mano e del pollice stesso.
parte III
Sgancio ad indice
Anche questo grilletto non deve essere sistemato in modo da essere
troppo sensibile al comando (vedi quanto detto per lo sgancio a
pollice). Lo sgancio deve adattarsi perfettamente alla mano, e nel
suo uso si devono tenere presenti le seguenti indicazioni:
1. Al
completo allungo il grilletto deve essere esattamente nella prima
giuntura del dito, non nella seconda. Il polpastrello non deve
toccare il grilletto.
2. Non
deve essere possibile avvolgere troppo a fondo il dito attorno al
grilletto: la punta del dito non deve essere rivolta all’indietro,
verso il punto di ancoraggio, ma verso il basso.
3. Si
deve eseguire la trazione di apertura dell’arco con una imbracatura
legata al polso, non impugnando il corpo dello sgancio. Alla completa
apertura, quando si è pronti per far partire la back-tension, si
deve sentire solo il contatto della cinghia sul polso e del dito sul
grilletto.
4. La
punta del dito, passando sopra il grilletto, dovrà puntare verso il
basso. Questo farà sì che ci sia una pressione di pre-carica sul
grilletto stesso quando si allungherà il dito in modo che la prima
articolazione arrivi su di esso. La parte del dito verso il palmo
formerà un arco piatto, perché sarà leggermente più avanzata
delle altre dita. Fra il gomito e la prima giuntura del dito al
grilletto tutto dovrà essere ben rilassato.
5. Il
polso dovrà essere diritto, senza curvatura e senza formare gobbe.
La punta del gomito ed il dito al grilletto devono giacere su di una
stessa linea retta.
6. Non
mettere il pollice dietro la nuca. Questo comporta una torsione del
polso, che non deve esistere.
7. Il
grilletto deve essere sistemato in modo tale da non avere alcun gioco
e come detto non deve essere troppo sensibile: per farlo funzionare
dovrebbe essere necessaria la potenza di 1,5 – 2 kg o più. Non
usare uno sgancio troppo sensibile. Posizionare il dito il più
possibile verso il corpo dello sgancio (così la leva del grilletto è
minore, quindi il grilletto è meno sensibile). Alla completa
apertura, con dita, mano, polso ed avambraccio esattamente in
posizione, eseguire la pre-carica dello sgancio. Così, facendo
partire la back-tension il gomito sarà trascinato indietro e la
mano, ben rilassata, cercherà di scivolare fuori dalla cinghia che
trattiene lo sgancio al polso. Questo farà sì che l’indice
trascini il grilletto all’indietro, provocando il rilascio. Questo
avverrà solo se la mano è ben rilassata e se la pre-carica sul
grilletto è stata fatta per circa il 50% del peso necessario
all’apertura: in caso contrario si trascinerà solo all’indietro
la freccia, senza effettuare lo sgancio.Attenzione.
Se lo sgancio avverrà dopo soli 1 – 2 secondi, si sarà eseguita
una pre-carica troppo forte; se avverrà dopo più di 5 – 6
secondi, la pre-carica sarà stata troppo leggera. Lo sgancio deve
avvenire dopo 3 – 5 secondi (l’ottimo è dopo 4 secondi)..
─ Rilascio
con le dita – Perché il
rilascio con la back-tension funzioni bene anche in questo caso
occorre che il dorso della mano sia perfettamente piatto, rilassato,
allungato. La corda deve essere afferrata con una presa profonda, non
sulla punta delle dita.
Buon lavoro BY B.D.M.
18 aprile 2013
Finanziamenti delle Associazioni Sportive
- Categoria principale: Enti no profit
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la nostra consulenza per costituire
una ASD
Le
associazioni sportive dilettantistiche recuperano i fondi per
finanziare la loro attività in vari modi:
1) la
quota di iscrizione, annualmente conferita dai soci all'associazione,
necessaria per fare parte dell'associazione e per avere diritto di
voto nell'assemblea ;
2)
eventuali contributi ulteriori, richiesti ai soci dal consiglio
direttivo dell'associazione, per fare fronte ai costi di gestione;
3) le
donazioni, effettuate dai soci o da terzi, o eventuali contributi di
comuni, province, regioni, enti pubblici ecc....;
4) i
corrispettivi versati dai soci per partecipare a determinate attività
organizzate dall'associazione, come corsi sportivi, pratici o
teorici, e attività connesse alla pratica sportiva, come
preparazione atletica, uso di palestre, massaggi ecc.... In tal caso,
le somme ricavate vengono considerate non imponibili solo se lo
statuto rispetta i principi fissati dalla legge;
5) i
corrispettivi ricavati dall'attività commerciale organizzata
dall'associazione, cioè i proventi ricavati da corsi sportivi verso
terzi non soci, affitto di attrezzature e impianti a terzi non soci,
proventi derivanti da gare, pubblicità, sponsorizzazione.
6) i
fondi derivanti dal 5 x mille, se l'associazione sportiva svolge
attività a favore di giovani, anziani o soggetti svantaggiati.
7)
quanto ricavato da raccolte pubbliche di denaro, che possono essere
organizzate saltuariamente durante l'anno.
I
fondi raccolti andranno depositati nel c\c intestato
all'associazione, che solitamente è gestito dal presidente e dal
tesoriere.
E'
importante ricordare che tutto il denaro raccolto andrà utilizzato
per la promozione dell'attività sportiva svolta dalla ASD.
E'
inoltre necessario ricordare che i soci non potranno prendere senza
giustificazione dei fondi dal c\c della ASD. Infatti, ai soci sono
riconosciuti dei corrispettivi solo come rimborsi spesa o
compensi per l'attività di istruttore sportivo, servizi di
segreteria, manutentore, arbitro ecc....
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