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19 giugno 2014

Gestire l'ansia 


Come combattere lo stress e ansia nello sport: Generalmente lo stress è una reazione positiva di adattamento e di sopravvivenza. Sia gli animali sia gli esserei umani hanno innato questo meccanismo di difesa. In presenza di un pericolo reale, si attiva una risposta di paura e, quindi, una reazione di attacco o di fuga come la preda che fugge davanti al predatore. Oltre l’istinto, però, l’uomo possiede anche la ragione ed è questa che solitamente crea un meccanismo di ansia davanti ad una situazione che non presenta un reale pericolo o minaccia di adattamento e/o sopravvivenza.  Quindi, qualora il pericolo sia reale la paura è giustificata ma, quando la stessa paura è presente in assenza di pericolo concreto, si sviluppa l’ansia che, in casi più gravi, può arrivare a manifestarsi in disturbi veri e propri da affrontarsi con interventi psicoterapeutici. Sono curiose infine le performance di molti atleti che riescono a dare il meglio in allenamento e non riescono a validare i loro record in gara. Per non parlare poi del campione occasionale che vince proprio perché sente di non avere niente da perdere.
Biondi e Pancheri, nel 1984, hanno documentato inequivocabilmente le principali modificazioni nell’essere umano, a carico del sistema nervoso simpatico, dovute ad un prolungato stress. Queste interessano il:
  • IL SISTEMA MUSCOLARE SCHELETRICO;
  • IL SISTEMA NEUROVEGETATIVO
  • IL SISTEMA NEUROENDOCRINO
  • IL SISTEMA IMMUNITARIO.
COME CONSEGUENZA L’ANSIA PUO’ CREARE DELLE ALTERAZIONI FISIOLOGICHE QUALI:
  • AUMENTO DELLA TENSIONE MUSCOLARE GENERALE E/O DISTRETTUALE;
  • AUMENTO DELLA FREQUENZA CARDIACA;
  • POSSIBILI ARITMIE;
  • AUMENTO DELLA PRESSIONE ARTERIOSA SISTOLICA;
  • AUMENTO DELLA FREQUENZA E IRREGOLARITÀ RESPIRATORIE;
  • AUMENTO DEL CONSUMO DI OSSIGENO;
  • AUMENTO DELLA SUDORAZIONE;
  • DIMINUZIONE DELLA TEMPERATURA CUTANEA;
  • VASOCOSTRIZIONE PERIFERICA;
  • MODIFICA DELLA SECREZIONE E MOTILITÀ GASTROINTESTINALE;
  • DILATAZIONE PUPILLARE;
  • AUMENTO DEI RIFLESSI OSTEOTENDINEI;
  • AUMENTO DEI LIVELLI DI ADRENALINA E NORADRENALINA;
  • AUMENTO DELL’ORMONE GH SOMATOTROPO;
  • AUMENTO DEI LIVELLI ORMONALI DI ACTH E DI CORTISOLO;
  • AUMENTO DELLA PROLATTINA;
  • AUMENTO DI ORMONI TIROIDEI.
Solitamente l’atleta non riconosce l’ansia che lo assale in gara derivante dalla possibile paura di perdere, creata da un sistema di valori culturali socialmente acquisiti. Molti autori hanno documentato che l’ansia nello sport può portare ad una diminuzione della performance a seguito di un precoce esaurimento delle energie fisiche e mentali,  con conseguente danno per l’atleta. Attraverso sintomi fisici, che sono in realtà normali sintomi psicosomatici dell’ansia, si può avere, ad esempio:

  • DISTURBI GASTRICI O INTESTINALI ACUTI CRONICI;
  • CEFALEA DA TENSIONE;
  • EMICRANIA;
  • PALPITAZIONI;
  • BATTITO CARDIACO ACCELERATO  E, TALVOLTA, ARITMIE.

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