Il
tiro
con
l’arco è uno sport
di nicchia che
appassiona una discreta
parte della
popolazione, poiché i costi dell’attrezzatura non sono sempre
abbordabili ma principalmente perché richiede grande
tecnica e concentrazione
.
In questa guida parleremo di tecniche
base di mira e rilascio
con
l’arco. Come
prima cosa il tiratore,
posto sulla linea di tiro,
deve prendere atto dell’ambiente circostante, del suo obbiettivo e
deve mettere il suo arco
in
posizione tale da diventare un tutt’uno con il suo corpo. La presa
deve essere quanto più naturale possibile, con la mano sempre
morbida e le dita in posizione tale da accompagnare le corde in
maniera quasi spontanea. L’arco deve reagire in maniera naturale
senza perturbazioni o forzature di nessun tipo. I piedi ed il resto
del corpo devono essere posizionati in modo tale da garantire
stabilità. Fondamentale è il braccio che mette in relazione il
tiratore con l’arco a tal punto da essere quasi considerato una
parte dell’arco
stesso e deve essere perfettamente allineato con esso. Della stessa
importanza è la spalla, che costituisce il perno di equilibrio e che
deve assumere una posizione quanto più naturale possibile,
proporzionata alla propria forza e alla natura del proprio arco.
Assunta
la corretta
posizione si
può passare alla fase di apertura dell’arco, tendendolo con tutti
i muscoli alti, inclusi i dorsali e i deltoidi, ed a ancoraggio
raggiunto, utilizzarlo per prendere la mira.
Le dita devono essere collocate sulla corda in maniera stabile e
precisa e la loro posizione deve essere la stessa dalla fase di
trazione fino a quella del rilascio
finale.
La
posizione di ancoraggio finale deve essere tale da poter
materializzare una linea immaginaria che dall’occhio arrivi fino al
bersaglio attraverso il mirino. Per mirare al meglio non è
necessario cercare un punto preciso ma bisogna mirare ad una zona. La
fase di mira deve comportare un attimo di concentrazione e precisione
ma si deve sviluppare in un breve lasso
temporale:
oltrepassati i sei secondi l’occhio inizia a perdere dettagli
importanti per una corretta mira, ecco perché si deve agire entro
questo lasso temporale. Presa la corretta posizione, teso l’arco e
messa a fuoco la mira si può rilasciare la corda che lancerà la
freccia verso il bersaglio. In pochi attimi si deve essere capaci di
riprendere il coordinamento naturale inziale e la mira per ritendere l’arco e riscoccare le frecce successive nella stessa maniera della
prima, il tutto coordinato con una corretta
respirazione.
Per
questi motivi il tiro con l’arco richiede forza, precisione ma
soprattutto un ottimale stato psicologico che si raggiunge con molti
anni di allenamento, per entrare in uno stato mentale che permetta di
avere sempre a fuoco l’obbiettivo e di diventare un tutt’uno con
il proprio arco in ogni tiro senza perdere la concentrazione e
l’armonia, chi non sente questa sensazione difficilmente arriva al perfezionamento, abbandonando il percorso molto prima di arrivare al traguardo !!!
buona fortuna by B.D.M.
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