ad onorare la festa il nostro Sindaco con l'assessore allo sport , anche quest'anno siamo soddisfatti dei risultati raggiunti.
22 marzo 2013
Festeggiamenti chiusura indoor
ad onorare la festa il nostro Sindaco con l'assessore allo sport , anche quest'anno siamo soddisfatti dei risultati raggiunti.
16 marzo 2013
tiri in palestra da 40 metri
Tecnica Compound
Terza giornata di scuola per questa allieva, che passa dopo tanti anni dall'olimpico al Compound, inizia il tiro con l'arco a soli 8 anni,Oggi ne fa del tiro con l'arco ,la sua grande passione!!!!!
10 marzo 2013
Compound d'epoca
In questo post voglio parlare del
Compound Bernardini Eclipse
Appunto l'altro giorno regalatomi da un
amico arriva questo cimelio di ben 16 anni , arco compound costruito
da uno dei più apprezzati costruttori italiani ,” ragazzi vi dico
uno schianto “ come tutti gli archi che hanno vissuto qualche
annetto ,presentava segni di degrado dovuto dalla vecchiaia, però con la
mia pazienza sono riuscito ha tirare anche qualche freccia.
Il Bernardini Eclipse ha il corpo
centrale in alluminio fresato ,di forma deflessa , come richiede
l'utilizzo nel tiro alla targa , la finestra e decentrata ,per
permettere una più facile ricerca del center shot, con un'altezza di
sei pollici permette una visione sufficiente del
bersaglio,l'impugnatura in resina, e un arco da 43” ,dotato di
flettenti Carbontech. Il carico e regolabile con un escursione di 25
Libre, con due pulegge genesis
circolari in lega con la possibilità di allungare fino a tre
pollici, il separa cavi porta ancora la vite per l'ingrassatore. Da
una ricerca effettuata le statistiche di potenza dichiarano che
questo tipo di arco è stato testato fino a 60 libre , con una velocità della
freccia di 207 fps e una grande stabilità. Onestamente devo
confessarvi che mi sono preoccupato un po quando lo messo nella pressa , ma
tutto sommato i suoi 16 anni se li porta ancora bene!!!!
Lavoro effettuato
Cambio cavi in fast-flight
tarato a 40 libre
prova di tiri a 30 metri
con frecce 680 acc punte 80 grani
raggruppamento discreto
9 marzo 2013
Vecchi ricordi 3d Capri
Cesare Ottaviano Augusto e Tiberio
avevano visto giusto. L’isola che vedevano sporgendosi dalla
penisola sorrentina, di origine calcarea e con ripide pareti scoscese
a
strapiombo sul mare, offriva delle
bellezze naturali incomparabili. Non a caso l’imperatore Tiberio
elesse la
vecchia “Caprae” a propria dimora
per dieci anni. E per
il 3DI, disciplina che raggiunge i
propri apici di godimento all’aria aperta in scenari boschivi più
o meno intricati, non poteva esserci migliore collocazione.
Due giorni spettacolari, con un
paesaggio mozzafiato e
il sole a farla da padrone; un percorso
breve all’interno
di una fantastica macchia mediterranea
con alcune piazzole davvero intriganti; la segreteria organizzativa
allestita tra sedie e tavolini di bambù ed ombrelloni parasole,
a pochi metri dal prato verde dei tiri
di prova. Davanti a
tutto questo, il faro di Capri a Punta
Carena, il secondo
più importante del mediterraneo dopo
quello di Genova, nella penisola di Limmo. E mentre all’interno gli
arcieri completavano le 20 piazzole del percorso, pochi
metri più sotto i bambini facevano il
bagno lanciandosi
dagli scogli, accompagnando con il loro
vociare le stampe dei risultati. Un’atmosfera quasi irreale per una
gara
di tiro con l’arco.
Questo è in poche parole quello che è
successo grazie
soprattutto all’impegno di una
società giovanissima, l’Arco Club Capri, che ha veramente dato il
massimo pur di
offrire un servizio degno
dell’occasione, conscia dei limiti dettati dall’isola: in primis
l’impossibilità di sbarcare in
periodo estivo con un mezzo proprio.
Poi le strettissime
strade all’interno delle quali
tassisti e autisti di autobus
compiono piroette da trapezista,
sfiorandosi letteralmente con disinvoltura inaudita ed incredibile
naturalezza.
Per finire, gli enormi cambi di
pendenza tra una zona e
l’altra. E, come se non bastasse, la
concomitanza con il
Premio San Michele, quindi l’arrivo
nell’isola del Presidente del Consiglio accompagnato da uno stuolo
di forze dell’ordine.
Tutto questo era a Capri tra il 30
settembre ed il 1° ottobre: quale migliore cornice per una
specialità che sta cercando di crescere? Con certe premesse era
logico che
volessero essere presenti i maggiori
rappresentanti della
COPPA ITALIA 3DI
DI GIGGI CARTONI
Punto e a Capri!
7 marzo 2013
Occhio dominante
Salve in questo post voglio parlarvi di una cosa molto importante ,che spesso viene trascurata
Come è importante l'occhio dominante per il tiro istintivo
Non
è così semplice! Statisticamente i mancini sono molti di più di
quanto si creda, ma molti di essi sono stati obbligati da piccoli ad
usare la destra ed ora, da adulti, credono di essere destri anche se
in realtà restano mancini sotto molteplici aspetti.
Ad
esempio, se eravate mancini, una cosa che non sono certo riusciti a
cambiarvi è l'occhio dominante, l'occhio, cioè, i cui segnali
vengono ritenuti predominanti dal nostro cervello nell'analisi dello
spazio.
Altri invece sono veri destri di mano ma, comunque mancini di occhio, in questo caso si parla di LATERALITA' INCROCIATE.
Altri invece sono veri destri di mano ma, comunque mancini di occhio, in questo caso si parla di LATERALITA' INCROCIATE.
Per
costruire correttamente il tiro istintivo è necessario che la cocca
venga agganciata sotto l'occhio dominante (tutti e due gli occhi
aperti). Facendo diversamente avremo un grosso handicap che ci
accompagnerà per sempre e non ci permetterà di esprimere
completamente le nostre capacità.
Con
i principianti consiglio di cominciare subito con la mano giusta, se
siete arcieri già da un po' di tempo potrà risultare un trauma
invertire il vostro stile di tiro e cambiare arco, ma dopo pochi mesi
i vostri risultati miglioreranno sensibilmente.
Ora
passiamo alla fase più importante: scegliete un punto qualsiasi e,
tenendo le mani tese incrociate davanti a voi in modo da formare un
buco, puntate quel punto attraverso il buco con tutti e due gli occhi
aperti; istintivamente userete l'occhio dominante per vedere
l'oggetto e chiudendo alternativamente gli occhi, senza spostarvi,
potrete scoprire qual'è.
In bocca al giallo by BDM
6 marzo 2013
La nostra palestra attrezzata
La nostra palestra è attrezzata di tutto dagli archi scuola olimpico al compound
banco attrezzato per tutti i tipi di archi, effettuiamo tutti i tipi di riparazioni,corridoio per testare archi e frecce 10 metri,
tiro al chiuso fino a 45 metri
per informazione iscrizione corsi ,inviare richiesta via e-mail info@arcoclubcapri.net
tel 3664608786
Nuova Area Fitness
5 marzo 2013
Nove punti essenziali per chi tira Compound
di Gigi Vella
di Gigi Vella
1)Posizionamento
2)Incocco
3)Settaggio
4)Pre Trazione
5)Trazione
6)Ancoraggio
7)Mira
8)Rilascio
9)Follow
trough
Imparare la sequenza base.
Naturalmente la prima cosa da fare sarà
quella di memorizzare questi nove punti per poterli poi
richiamare con facilità ed agio. Una
volta imparati, sarà anche relativamente semplice passare ad
una visualizzazione che veda noi stessi
eseguirli, ovviamente nel corretto ordine, focalizzandoci
inoltre , punto per punto sui dettagli
esecutivi ad essi correlati. E quindi, di nuovo:
1)
Posizionamento: Visualizzatevi mentre assumete la corretta postura
rispetto al bersaglio sulla
linea di tiro.
2)Incocco: Visualizzatevi mentre
sfilate la freccia dalla faretra e quindi la fate scivolare sul rest
per
poi incoccarla .
3)Settaggio:
Visualizzatevi mentre assestate la mano sulla grip, agganciate il
rilascio al loop ( o
avvolgete il cordino) ed applicate una
piccola pre trazione alla corda.
4)Pre
Trazione: Visualizzatevi mentre alzate il braccio dell’arco già
disteso sino al livello che ben
conoscete mantenendo la piccola pre
trazione applicata in precedenza.
5)Trazione:
Visualizzate la freccia che indietreggia grazie alla vostra trazione
sino al raggiungimento
del massimo allungo e oltre, quasi a
voler forzare leggermente il muro.
6)Ancoraggio:
Visualizzate le nocche della vostra mano dello sgancio nella zona
mascellare idonea.
Realizzate l’adeguatezza della presa
ed il contatto con il trigger quando presente. Sentite il contatto
della corda a lato della bocca e quindi
sulla punta del naso. Immaginate la collimazione diottra /
peep.
7)Mira:
Visualizzatevi mentre raggiungete la stabilità desiderata mente il
dot di mira si allinea
naturalmente al centro del bersaglio
fluttuando nella zona d’interesse in maniera controllata ed
utile.
8)Rilascio:
Visualizzate il dot di mira centrato nella zona d’impatto
desiderata mentre incrementate
gradualmente la tensione dorsale o
mettete in atto la vostra progressiva azione di sgancio sino allo
scocco.
9)Follow
Trough: Visualizzate la reazione dell’arco al rilascio mentre il
braccio dell’arco mantiene la
linea di mira e quello di trazione
scatta in direzione opposta. Il tutto sino a che la freccia non
impatta sulla targa nel punto
focalizzato.
Una volta riusciti, nei tempi adeguati,
a memorizzare e visualizzare l’intero processo così come
descritto sarete finalmente in grado di
passare all’applicazione della sequenza al tiro vero e
proprio. Ricordate: tanto più tempo
spenderete in una visualizzazione precisa, dettagliata e fedele,
più facile sarà che la “grammatica”
, diventi “pratica”.
In bocca al giallo By BDM
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