8 febbraio 2014

Lo sport vissuto tra genitore e figlio


Qui di seguito sono elencati alcuni suggerimenti che aiuteranno i genitori a tenere un modello di comportamento positivo nei riguardi dei propri figli; modello che non deve essere preso come verità indiscussa, ma solo come una corretta e schietta traccia di riflessione.

IN AMBITO AMATORIALE ( PER CHI INIZIA )
I genitori devono stimolare e incoraggiare la pratica sportiva, lasciando che le scelte ed i ritmi dell’attività siano condivisi dai figli.
I genitori devono cercare di non sottolineare più del dovuto una gara mal riuscita evitando nel modo più assoluto rimproveri perché producono solo ansia da prestazione. Tantomeno non devono porre ricatti morali del tipo "se tu... allora io..." fatti con la convinzione "Lo si fa per il loro bene". Queste indebite pressioni rischiano di condizionare negativamente il rendimento agonistico dei giovani e, fatto ancora più grave, di danneggiarne lo sviluppo psicologico ed emotivo
I genitori devono incitare i figli a migliorare facendo capire che l’impegno alle lezioni e agli allenamenti sarà una futura fonte di soddisfazioni, così come avviene per l'impegno a scuola. Devono dimostrarsi interessati alle competizioni dei figli mettendo in evidenza i miglioramenti. Devono far sentire la loro presenza nei momenti di difficoltà, sdrammatizzando gli aspetti negativie incoraggiando quelli positivi per tutelare la soddisfazione psicologica dei figli. In altri termini, devono far vedere il bicchiere "mezzo pieno" e non "mezzo vuoto".
I genitori devono aiutare i figli a stabilire tappe e obiettivi realistici adeguate alle loro possibilità.
I genitori devono avere un atteggiamento positivo ed equilibrato in rapporto ai risultati. Devono capire che "saper perdere" è difficile, ma è più importante che saper vincere, perché nello sport, così come nella vita, il più delle volte non si vince, ma che dopo una caduta è solo necessario rialzarsi.
I genitori devono tener conto che l’attività sportiva è svolta da bambini e non da adulti e che i compagni e gli avversari dei propri figli sono anche loro bambini da rispettare e, come tali non si devono offendere con paragoni o giudizi di qualsiasi genere. Si eviteranno in tal modo situazioni di tensione, o peggio, per tutti.
I genitori devono offrire le opportunità per un’educazione globale. In altri termini devono trasmettere i concetti di rispetto delle regole ,comprese quelle del gioco, di rispetto dei compagni, degli impegni, delle priorità, degli orari, degli indumenti e dell’igiene personale e devono collaborare al raggiungimento degli obbiettivi stabiliti dagli istruttori.
I genitori devono stimolare la crescita dell'individuo che dimora nei propri figli attraverso lo sviluppo della loro indipendenza, evitando di essere sempre onnipresenti a tutti i costi e in tutte le situazioni. I genitori devono evitare di decidere sempre e su tutto per i figli per paura che possano sbagliare. Devono evitare di assisterli in tutte le azioni che possono svolgere tranquillamente da soli; in particolare, non devono sostare negli spogliatoi prima delle gare perché il danno da ansia che trasmettono ai figli è spesso superiore al beneficio tratto dalla loro presenza.

IN AMBITO AGONISTICO
I genitori NON devono limitare l'attività sportiva dei figli per punizione, anche se per cause esterne allo sport, perché la punizione ricade anche sui compagni di Squadra (o di Coppia). Tantomeno devono farlo per ripicca contro eventuali decisioni non gradite prese dagli istruttori. Questi atteggiamenti sono decisamente mal sopportati da tutte le persone coinvolte, istruttori in testa, e sono fonte di problemi non indifferenti soprattutto in quegli sport dove non esiste la "panchina".
I genitori NON devono interferire nelle scelte tecniche e nelle decisioni degli Istruttori. Prima di criticare l’operato de tecnici (e/o dell' Associazione) dovrebbero chiedere chiarimenti ai direttiresponsabili che saranno ben contenti di ascoltare e di spiegare. Devono evitare di dare giudizi negativi in pubblico sull'operato degli organi societari quando possono tranquillamente esprimere la loro opinione alle assemblee annuali. Atteggiamenti di contrasto, se pesanti e recidivi, sono sanzionabili con la radiazione dal sodalizio. In altri termini, se un genitore non hafiducia nella società e/o nei suoi tecnici è inutile che ci rimanga !
I genitori devono rispettare le votazioni deigiudici(nel caso in cui la disciplina preveda questa figura) che sono insindacabili. Gli atteggiamenti di contestazioneverso gli ufficiali di gara sono sanzionabili con pesanti ammende alle Società sportive, le quali possono rivalersi sui diretti responsabili in più modi, compresa l'espulsione.
I genitori devono capire che le manifestazioni sportive non sono una entità "mordi e fuggi" in cui il bambino entra, esce, viene premiato e subito dopo "Tutti alla spiaggia !" Gli incontri sportivi, soprattutto per alcuni sport di massa, non sono per loro natura comprimibili a un'ora di impegno, ma devono essere presi per quello che sono , cioè "una giornata dedicata ai figli". La cosa peggiore che un genitore possa fare è quella di entrare in un palazzetto, accorgersi che deve attendere un paio di ore (per ricompensare mesi di fatica dei figli) e mettersi a protestare davanti a loro o peggio ancora andarsene.
Meditate Meditate


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