La Lucertola azzurra dei Faraglioni
Non
e' una leggenda, ma questa lucertola, il cui nome scientifico e'
Podarcis sicula coerulea, esiste veramente, il suo habitat naturale
sono i Faraglioni di Capri fotografata recentemente nel 2005, come
potete vedere dalle foto recuperate nel web. Il fotografo, e' un
simpatico signore che si diletta a fare arrampicata sui Faraglioni.
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Le evoluzioni che conducono alla biodiversità, da sempre rappresentano una attrattiva per i naturisti, e le isole proprio a causa delle loro ridotte dimensioni si possono considerare una sorta di laboratori naturale, dove riescono a sopravvivere solo poche specie e dove lo stare soli favorisce la loro riproduzione e la creazione di nuove specie .
Tra
i Vertebrati delle isole che si affacciano sul mediterraneo,
i Rettili sono
quelli che mostrano un alto grado di endemicità ed in particolare
quelli appartenenti alla famiglia dei Lacertidae,
genere Podarcis;
la lucertola campestre, Podarcis
sicula,
è diffusa dalle isole del
Tirreno all’Appennino e
dall‘Istria al Mare
di Marmara.
Suddivisa
in una cinquantina di sottospecie: tra le più rare la Podarcis
sicula coerulea già Lacerta
coerulea faraglionensis(lucertola
azzurra), che vive esclusivamente sui Faraglioni
di Capri.
Quest’esemplare, dalla particolare colorazione
azzurra della
gola, del ventre, dei fianchi, del sottocoda e dalla pigmentazione
nerastra del dorso, ha una corporatura elegante, capo ben distinto,
lingua piatta bifida e retrattile, occhi muniti di palpebre mobili
con pupille rotonde.
Di indole vivace, i maschi adulti sono animali territoriali ed in modo particolare durante il periodo della fregola sono soliti azzuffarsi, anche se generalmente questi combattimenti sono ritualizzati; l’alimentazione è essenzialmente insettivora.
Il melanismo, il fenomeno che consiste nell‘inscurimento del dorso e delle parti ventrali, facilita la termoregolazione, infatti i Rettili sono definiti animali a sangue freddo o meglio pecilotermi ectoterni e di conseguenza sono operosi solo quando le condizioni termiche ambientali sono tali che il corpo raggiunga una temperatura adeguata allo svolgimento delle funzioni vitali.
Secondo alcuni naturalisti i colori tendenti allo scuro dei sottoventre assorbirebbero meglio il calore, permettendo alla Podarcis sicula coerulea, di cominciare a cacciare prima delle lucertole dalla tipica colorazione più chiara, favorendo, in questo modo, anche le funzioni riproduttive.
Di indole vivace, i maschi adulti sono animali territoriali ed in modo particolare durante il periodo della fregola sono soliti azzuffarsi, anche se generalmente questi combattimenti sono ritualizzati; l’alimentazione è essenzialmente insettivora.
Il melanismo, il fenomeno che consiste nell‘inscurimento del dorso e delle parti ventrali, facilita la termoregolazione, infatti i Rettili sono definiti animali a sangue freddo o meglio pecilotermi ectoterni e di conseguenza sono operosi solo quando le condizioni termiche ambientali sono tali che il corpo raggiunga una temperatura adeguata allo svolgimento delle funzioni vitali.
Secondo alcuni naturalisti i colori tendenti allo scuro dei sottoventre assorbirebbero meglio il calore, permettendo alla Podarcis sicula coerulea, di cominciare a cacciare prima delle lucertole dalla tipica colorazione più chiara, favorendo, in questo modo, anche le funzioni riproduttive.
Uno
dei primi a rendersi conto di questa meraviglia della natura fu il
medico naturalistaIgnazio
Cerio,
che rese nota la scoperta nel 1870.
Ma sul finire del XIX secolo la scoperta di questa nuova “specie” scatenò un’accesa disputa tra Bedriaga ed Eimer, due zoologi europei; la causa fu il diritto di precedenza sulla scoperta.
In ogni caso, il primo che pubblicò la descrizione della lucertola azzurra ful’erpetologo Eimer nel 1872.
In realtà, gli attuali studi tassonomici hanno dimostrato che la popolazione di lucertola azzurra presente sui Faraglioni non costituisce una nuova specie ma una delle tante varianti di lucertola campestre.
Speriamo che alla lucertola azzurra non accada quello che è avvenuto alla Podarcis sicula sanctistephani, dell’isola di S. Stefano (Arcipelago Ponziano), estinta per ragioni ignote fra il 1900 ed il 1910. (R. M. Cipolla, ottobre 2000)
Ma sul finire del XIX secolo la scoperta di questa nuova “specie” scatenò un’accesa disputa tra Bedriaga ed Eimer, due zoologi europei; la causa fu il diritto di precedenza sulla scoperta.
In ogni caso, il primo che pubblicò la descrizione della lucertola azzurra ful’erpetologo Eimer nel 1872.
In realtà, gli attuali studi tassonomici hanno dimostrato che la popolazione di lucertola azzurra presente sui Faraglioni non costituisce una nuova specie ma una delle tante varianti di lucertola campestre.
Speriamo che alla lucertola azzurra non accada quello che è avvenuto alla Podarcis sicula sanctistephani, dell’isola di S. Stefano (Arcipelago Ponziano), estinta per ragioni ignote fra il 1900 ed il 1910. (R. M. Cipolla, ottobre 2000)
Le
foto che corredano questo articolo sono di Luigi
Esposito
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