Gli
scavi dell'Hotel Quisisana portarono alla luce i resti di Elephas
primigenius eRhinoceros
merckii ma
furono solo l'inizio di una grande avventura che vede nel medico e
naturalista Ignazio
Cerio uno
degli studiosi più attivi e interessati. Altri scavi importanti
furono portati avanti nella Grotta
delle Felci di
Marina Piccola dove vennero scoperti materiali dell'età del Bronzo,
tombe neolitiche e amuleti di varia fattura, tipici di un luogo
sacro.
Altri
siti archeologici particolarmente importanti per lo studio della
Capri preistorica sono la Grotta
del Pisco, Località Il Limmo, Damecuta, Le Parate e
la Grotta
del Castiglione,
sede anche di un ninfeo romano. Oggi gran parte del materiale
archeologico ritrovato a Capri si trova nel Museo
Ignazio Cerio a
pochi passi dalla piazzetta.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------La storia
di Capri è
legata a quella del Mar
Mediterraneo,
alle popolazioni che lo hanno attraversato e a quel tratto di mare
compreso tra Capo
Miseno e Punta
Campanella che
è stato teatro di grandi eventi e scambi
culturali.
Anche l'origine del nome
dell'Isola di Capri è
conteso tra le grandi
culture del passato:
alcuni sostengono che derivi dal il greco antico Kapros(cinghiale)
e altri dal latino Capraeae (capre).
I
primi abitanti dell'isola di Capri furono i Teleboi,
provenienti coste dell'antica Acarnania e
delle isole greche dello Ionio, che raggiunsero l'isola nell'VIII
secolo a.C. Numerosi scavi archeologici, però testimoniano la
presenza di vita
primitiva a Capri.
Durante i lavori di ampliamento del Grand
Hotel Quisisana del
1906 furono rinvenute gigantesche ossa
di dinosauri e
oggetti in pietra scheggiata; lo stesso Imperatore
Augusto trovò
dei resti di attività primitiva durante la costruzione
delle sue ville.
Il
primo estimatore dell'Isola di Capri fu proprio l'Imperatore
romano Augusto,
che nel 29 a.C. la sciolse dalle dipendenze
di Napoli e
diede inizio al suo dominio privato. Il suo successore, l'Imperatore
Tiberio,
la scelse addirittura come ritiro dalla vita
politica di Roma e
fece costruire ben 12 ville, tra cui Villa
Jovis a
Capri e Villa
Damecuta ad
Anacapri.
Nel
periodo medievale l'Isola
di Capri fu
vittima delle feroci incursioni
dei Saraceni che
terrorizzavano la popolazione. Infatti, il primo agglomerato urbano
costituitosi nei pressi dellaChiesa
di San Costanzo a Marina Grande si
spostò nei pressi della Chiesa
della Madonna delle Grazie (vicino
all'attuale Via Le Botteghe) proprio per sfuggire agli assalti dei
predoni.
Nel
1371 il Conte
Giacomo Arcucci,
segretario della regina Giovanna I d'Angiò, fondò uno dei luoghi
storici dell'isola di Capri: la Certosa
di San Giacomo.
Nonostante questo edificio sia stato più volte attaccato
dai pirati (si
ricorda l'incendio portato a termine del corsaro Dragut 1553) oggi è
possibile visitarlo in tutto il suo splendore trecentesco.
Il conflitto
tra Francia e Inghilterra durante
i primi anni del XIX investì anche l'Isola di Capri: nel 1806 le
truppe francesi furono sconfitte da quelle inglesi che agirono
incontrastate sull'isola fino al 1808, quando i soldati francesi
guidati da Gioacchino
Murat riconquistarono
l'isola con uno storico attacco. I francesi completarono l'opera
di fortificazione
dell'isola (oggi
ancora visitabili lungo il Percorso
dei Fortini)
e restarono a Capri fino al crollo dell'impero napoleonico e il
ritorno dei borboni nel 1815 con Ferdinando
IV di Napoli.
La
seconda metà del XIX secolo è l'epoca
del risorgimento per Capri.
Gli artisti romantici che visitavano la piccola isola del Golfo di
Napoli rimanevano affascinati dalla sua natura
immacolata,
dai panorami
a picco sul mare e
dalla semplicità con cui i pochi abitanti conducevano le loro vite.
Capri fu inserita come tappa
fondamentale del Grand Tour,
il viaggio dei giovani aristocratici dell'epoca nei paesi europei, e
un numero sempre maggiore di artisti
e intellettuali sceglievano
di ritirarsi per lunghi periodi (a volte per tutta la vita) nelle
loro ville
capresi.
Dopo
il conflitto
tra Russia e Giappone del 1905 Capri
divenne il rufugio preferito da tutti gliesuli
russi,
tra cui anche Massimo
Gorki e Vladimir
Lenin, trasformando
l'Isola Azzurra in una piccola oasi
politico-letteraria.
In questo scenario si colloca anche il progressivo mutamento
dell'economia isolana che
ha visto un progressivo declino dell'agricoltura e della produzione
del corallo a
favore del settore
turistico.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Nessun commento:
Posta un commento