20 luglio 2015

Capri tiro con l'arco: la freccia della solidarietà

Capri tiro con l'arco: la freccia della solidarietà:  Oggi E’ giornata di sport e di solidarietà e soprattutto di divertimento. Sono tanti gli atleti che hanno deciso di onorare questa bella g...

la freccia della solidarietà

 Oggi E’ giornata di sport e di solidarietà e soprattutto di divertimento. Sono tanti gli atleti che hanno deciso di onorare questa bella giornata di amicizia e di aiuto reciproco e a partire dal primo mattino giungono alla spicciolata al centro sportivo istallato nella tenuta del parco Perone . Alla fine della giornata ci sarà sicuramente un sostanzioso contributo da destinare alla famiglia più bisognosa della comunità. E’ una bella giornata soleggiata e con la certezza di avere già assegnato un piccolo ma importantissimo centro , “quello della solidarietà”, ci avviamo verso i campi di tiro . Per avviare la gara mentre noi ci accomodiamo tranquilli a bordo campo ad osservare gli atleti tirare . Che dire del campo ,un campo raggiungibile, e percorribile facilmente , da permettere anche alle categorie Disabili in carrozzella di provare questa tipologia di gara ,”cosa che ci renderebbe molto felice” tra l'altro questa tenuta dista pochi metri da un albergo, molto comodo per chi arriva da lontano . Alla fine della gara c'è stata come di consueto un ricco pranzo con la pasta al forno ,e grigliata mista di carne . Noi come associazione molto probabilmente ci riproponiamo per l'anno prossimo con due eventi, con la speranza di non incontrare difficoltà come le abbiamo avute quest'anno per il cambio della location . Le mete saranno Rotondi nel parco Perone , e Sorrento altro Parco che affaccia sia sul golfo di Napoli e Salerno con una vista mozzafiato su Sorrento e sulla Costiera Amalfitana.
Saluti e buona estate Dall'Arco Club Capri asd  


SPORT e SOLIDARIETA', insieme si vince articolo di Giuseppe De Gregorio

Un piccolo laghetto, incorniciato nel verde, tra i campi della ridente terra irpina di Rotondi, è stato per un giorno teatro e palcoscenico di un atto di umana solidarietà, recitato da attori eccezionali, sotto l'attenta regia della direzione tecnica dell'Arco Club Capri che, da anni, organizza l'evento. Un gemellaggio tra mare e montagna, all'insegna di una disciplina sportiva che ha dato all'Italia ori olimpici e mondiali e che, ogni anno, grazie all'impegno di appassionati dirigenti, in particolare delle piccole realtà periferiche, riesce, anche se con tanta fatica, a promuovere la crescita e la maturazione tecnico-atletica di campioni di assoluto valore universale. 
Bene, nella tenuta agricola della famiglia Perone, arcieri provenienti da varie regioni del sud Italia, si sono dati appuntamento, per dare il proprio contributo ad un nobile progetto di fraterna e solidale amicizia, gareggiando, con gran voglia di ben figurare, sotto un sole e un caldo impietosi, lungo un bel percorso di campagna, abilmente disegnato dai tecnici, che ha messo a dura prova le loro capacità atletiche. 
Chi scrive queste note, è stato solo un osservatore, approdato e accolto con simpatia ed amicizia, all'Arco Club di Capri; dopo, tantissimi anni, ha realizzato un sogno antico: centrare un bersaglio, non importa a quanti metri, per dire : ce l'ho fatta. Questo sogno, grazie a Bruno, Erminia e la piccola Lucrezia, che è più di una promessa, una bella realtà, e sarebbe simpatico citare tutte le atlete e gli atleti del club caprese, i magnifici di Rotondi,  ma potrebbe sfuggire un nome e questo dispiacerebbe, si è materializzato e, con il suo longbow, avrebbe voluto tirare per LA SOLIDARIETA', impedito, l'ha fatto con lo spirito e il cuore aperto, assistendo a quanto si recitava sul campo irpino.  
Tanti hanno conquistato medaglie, qualcuno si è fermato ai piedi del podio, ma tutti hanno hanno vinto il premio finale: l'ORO di un nobile atto d'amore e di amicizia, verso un fratello meno fortunato.  
Un pensiero grato per tutti: atleti, dirigenti, alle straordinarie signore che, con slancio e grande mestiere, hanno fatto conoscere la ricchezza e la bontà della gastronomia avellinese.
Ci sarebbe ancora tanto da raccontare, non ci rimane che dire a tutti, semplicemente, GRAZIE..per aver realizzato il motto : SPORT e SOLIDARIETA' insieme si vince!  

9 luglio 2015




Domenica mattina si svolgerà la terza  edizione di arco e solidarietà - «tira l'arco   per la beneficenza » - manifestazione di sport e di solidarietà il cui intero ricavato sarà devoluto  per la Ricerca sul Cancro. Organizzata dall’Arco Club Capri ,si puo dire che  è diventata uno degli appuntamenti classici del panorama del tiro con l'arco campano .  Nella valle Caudina  nell'incantevole   parco Perone Via Luciano  Vaccariello 

La gara che si svolgerà in un percorso di 12 piazzole hunter&field , con partenza intorno alle 10'00 , si snoda su un percorso di 2 chilometri nel parco privato degli scultori perone   la parte competitiva  è per adulti e allievi, inserita nel calendario gare Fitarco, 
il nuovo presidente dell'associazione Gaia Di Martino ha ritenuto continuare questo percorso iniziato dal padre alcuni anni fa ,con la promessa di poterla mantenere anche per gli anni futuri 


19 marzo 2015

tiro istintivo


Costruire archi storici e usarli è sostanzialmente diverso che acquistare e usare archi moderni.
Questa esperienza è paragonabile a quella dell’artista che esegue una qualsiasi opera ,come in tutte le forme d’arte solo quelli che come lui ne intuiscono lo spirito ed il significato, noteranno l’opera e ne godranno le stesse sensazioni.
Fare centro per chi costruisce e apprezza l’arco storico è un aspetto secondario, mentre è certamente la meta dello sportivo che imbraccia un arco moderno o olimpico.

il campo degli arcieri Barbarossa 14BROS       ISOLA Di Capri 
la 14bROS e lieta di ospitare tutti gli arcieri che praticano tiri istintivi .Sul campo anche sagome con tiri in movimento ,per qualsiasi inform scrivere arcieribarbarossa@gmail.com


3 ottobre 2014

lo sport e i bimbi

Il classico nuoto o una più insolita arte marziale? Il sempreverde calcio o il tennis? Ogni sport ha caratteristiche peculiari di cui tenere conto, soprattutto quando si tratta di scegliere per i bambini più piccoli, della «materna» o delle elementari, in una fase di crescita fisica e psicologica tanto delicata. «Ma oggi l'emergenza sedentarietà (e sovrappeso) nei bimbi è tale per cui più di tutto conta farli muovere, non importa come — osserva il presidente della Commissione medicina dello sport della Società Italiana di Pediatria —. Perciò, se vicino a casa c'è un campo da calcio e nient’altro, giocare a pallone andrà benissimo piuttosto che non muoversi affatto».
I DATI -I dati Istat e dell'Osservatorio Okkio alla Salute (del Ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità) parlano chiaro: solo un bambino delle elementari su dieci fa attività fisica in modalità e quantità adeguate; uno su cinque fa sport, ma non più di una volta a settimana; quattro su dieci invece dedicano a Tv o videogiochi tre ore o più ogni giorno. «Prima si comincia con lo sport meglio è, perché il movimento diventi un’abitudine piacevole — raccomanda Calzolari —. Già in età prescolare, ad esempio, i bambini dovrebbero imparare a nuotare, un'abilità di base che bisognerebbe acquisire nella primissima infanzia. Peraltro, il nuoto è uno sport abbastanza completo e adatto ai primi anni di vita».
LA SCELTA -L’età delle elementari è in genere quella della scelta di un'attività specifica; i fattori di cui tenere conto sono molti, ma con un po' di sano realismo il pediatra avverte: «Ilprimo fattore da considerare è la "comodità": inutile puntare al basket se il campo è a chilometri di distanza, meglio un’altra disciplina cui si possa accedere facilmente, quindi con costanza e regolarità». «Inoltre, bisogna ascoltare il bambino e assecondare una sua eventuale "passione": per aver voglia di continuare l'attività deve piacere e divertire — prosegue Calzolari —. Infine, i genitori amanti di uno sport possono proporlo ai figli, ma l'ideale sarebbe far provare diverse attività nei primi due, tre anni della scuola elementare: servirebbe a far scoprire al bambino ciò che gli piace di più e a far emergere i suoi veri talenti, talvolta inaspettati».
ATTENZIONE ALLA SCHIENA - Non ha più molto senso invece, secondo i pediatri, chiedersi se sia meglio uno sport di squadra o uno individuale. Non è detto, infatti, che un bimbo introverso debba per forza essere spinto in un gruppo: le dinamiche sono più complesse; ogni piccolo va seguito e incoraggiato a trovare l'attività adatta alla sua indole e alle sue caratteristiche fisiche. «Per un consiglio è opportuno parlare con il pediatra, che dovrà poi seguire il bambino per valutare che l'attività scelta non comporti modifiche inadeguate del corpo — raccomanda Calzolari —. Ginnastica artistica e danza, molto amate dalle bimbe, possono ad esempio provocare "effetti collaterali" sulla postura della schiena, mentre il tiro con l'arco  ,insieme al nuoto potrebbe dare una buona postura : sono attività complete, ma il pediatra deve vigilare ed eventualmente consigliare l'associazione con un esercizio diverso che "scarichi" la schiena. L'ideale sarebbe far praticare ai bimbi tre, quattro ore di sport alla settimana, alternando la loro attività preferita con un'altra complementare per caratteristiche». In questo modo si possono peraltro scongiurare i possibili effetti negativi di sport asimmetrici, come il tennis, che andrebbero iniziati un po' più tardi: fino ai sette, otto anni è opportuno scegliere attività fisiche che stimolino tutto l'organismo (atletica, ginnastica, nuoto), per poi passare eventualmente a sport che richiedono abilità particolari. «Qualunque attività si scelga, infine, è bene visitare diverse scuole: informarsi sulla struttura e sulla formazione degli allenatori è importante per affidare i figli a” mani esperte “ conclude il pediatra.


19 agosto 2014

lo stress pre gara e durante

Lo stress prima e durante la gara 
Come combattere lo stress e ansia nello sport: Generalmente lo stress è una reazione positiva di adattamento e di sopravvivenza. Sia gli animali sia gli esserei umani hanno innato questo meccanismo di difesa. In presenza di un pericolo reale, si attiva una risposta di paura e, quindi, una reazione di attacco o di fuga come la preda che fugge davanti al predatore. Oltre l’istinto, però, l’uomo possiede anche la ragione ed è questa che solitamente crea un meccanismo di ansia davanti ad una situazione che non presenta un reale pericolo o minaccia di adattamento e/o sopravvivenza.  Quindi, qualora il pericolo sia reale la paura è giustificata ma, quando la stessa paura è presente in assenza di pericolo concreto, si sviluppa l’ansia che, in casi più gravi, può arrivare a manifestarsi in disturbi veri e propri da affrontarsi . Sono curiose infine le performance di molti atleti che riescono a dare il meglio in allenamento e non riescono a validare i loro record in gara. Per non parlare poi del campione occasionale che vince proprio perché sente di non avere niente da perdere. Solitamente l’atleta non riconosce l’ansia che lo assale in gara derivante dalla possibile paura di perdere, creata da un sistema di valori culturali socialmente acquisiti. Molti autori hanno documentato che l’ansia nello sport può portare ad una diminuzione della performance a seguito di un precoce esaurimento delle energie fisiche e mentali, con conseguente danno per l’atleta. Attraverso sintomi fisici, che sono in realtà normali sintomi psicosomatici dell’ansia,E’ consigliabile praticare regolarmente in allenamento le abilità mentali in modo che vengano integrate nella gara attraverso la ripetizione del contesto di apprendimento. In pratica l’allenamento fisico e mentale viene sviluppato congiuntamente con lo stesso impegno. Molte ricerche hanno dimostrato che le abilità mentali, similmente a quelle motorie, possono essere apprese, sviluppate e perfezionate.
A tale scopo sono state messe a punto procedure e programmi di allenamento che lo psicologo dello sport può trasmettere ad atleti e allenatori. ma può essere svolto anche tra un'atleta e l'allenatore con diverse sedute anche di tipo liberatorio dello stress ,parlare aprendosi a discussioni di tipo vario  ,introdursi in tale  esperienza è importante non solo nella vita sportiva, ma anche nell’attivazione delle risorse esistenti in ognuno di noi al fine di offrire un bagaglio prezioso per tutta la vita.


16 agosto 2014

                                                           Alimentazione prima della gara 


Per esprimere al meglio il proprio potenziale è necessario arrivare all'atteso appuntamento con un'adeguata forma fisica, godendo allo stesso tempo del corretto supporto energetico. Le riserve di glicogeno del ciclista dovranno essere adeguatamente rifornite, perlomento nei limiti fisiologici dell'organismo in questione. Nei due giorni precedenti la gara, si dovrà procedere con un'adeguata strategia di carbo-loading, inserendo carboidrati di buona qualità glicemica (indice medio-basso) opportunamente distribuiti nell'arco della giornata, senza eccessivi carichi glicemici nel singolo pasto. Sarà importante effettuare almeno 5 pasti, di cui almeno 2-3 spuntini nel corso della giornata a base di frutta fresca; nella distribuzione dei macro nutrienti, i carboidrati la faranno da padroni, con una percentuale del 60% circa, seguiti dai grassi (25) e dalle proteine (15).

Nelle 
3-4 ore antecedenti, sarà opportuno consumare un pasto che contenga dai 200 ai 300 grammi di carboidrati, con indice glicemico prevalentemente moderato, facilmente digeribili e pratici nel caso ci si trovi in trasferta. Il livello ematico di glucosio, zucchero prezioso per muscoli e cervello, dovrà essere mantenuto il più costante possibile, senza però sconfinare in eccessi quali stati di ipoglicemia (scarsità di zuccheri nel sangue per un apporto inadeguato di cho, ovvero sensazione di stanchezza muscolare e "gambe molli") o di iperglicemia (con conseguente iperinsulemia e rebound glicemico durante la competizione). Tra le bevande, da evitare quelle acide.

Molto dipenderà dalle abitudini dell'atleta, che potrà con gara al mattino inserire nella propria 
colazione tè deteinato, caffè, fete biscottate o pane bianco, marmellata o miele, ma anche yogurt o latte magri, cereali non integrali e una piccola porzione di affettato magro. In alternativa, o in aggiunta, a seconda del tipo di gara che si andrà ad affrontare, si potranno consumare un piatto con 100gr circa di pasta cotta al dente (con 2-3 cucchiaini di olio Extra Vergine di oliva) e/o un'omelette di albumi, per riequilibrare l'intake proteico in funzione del danno muscolare da sforzo. Simili razioni andranno servite almeno 3 ore prima del via, per non modificare la mobilitazione dei grassi nel tessuto adiposo a scopo energetico, ne generare stati di ipoglicemia reattiva; si avrà il tempo di normalizzare le concentrazione di glucosio e insulina prima di agganciare il pedale allo Start. Attenzione alla presenza di cibi ad alto contenuto di proteine, grassi e fibre: a seconda dell'organismo, potrebbero provocare all'inverso problemi di natura gastrointestinale, rallentando la digestione dei cibi e sequestrando una buona quantità di sangue da destinare all'apparato digerente. Stessi sintomi potrebbe indurre una colazione troppo vicina alla partenza, con insorgere di problematiche più prettamente gastriche (nausea, acidità di stomaco e crampi, pesantezza e vomito) o di carattere generale (perdita di forza, giramenti di testa).

Nei 
30-60 minuti antecedenti lo start, occorre fare attenzione ai carboidrati di ig (indice glicemico) medio-alto; largo a piccoli spuntini di indice glicemico contenuto, sia con brevi sorsate che in forma solida, in modo da condurre una risposta glicemica-insulinemica debole; quindi fruttosio in forma naturale o integratore specifico, tipo Enervit Pre-Sport. Il fruttosio potrà essere associato ai polimeri di glucosio (maltodestrine) senza pregiudicare la performance, con una concentrazione nel riscaldamento tra i 2,5 e 10gr/lt ed assumendone piccole sorsate (massimo 150ml per volta) a intervalli regolari di circa 10-15'. Atleti intolleranti al fruttosio  potranno ovviare assumendo maltodestrine nei 30-60 minuti prima della partenza, migliorando l'assorbimento intestinale e garantendo la corretta idratazione all'organismo.

Privilegiare gel od una razione liquida fino ai 
20-30 minuti dal via: il cosidetto stress da competizione, per cui nell'atleta si creano scariche di adrenalina nella fase di attesa, porta a fenomeni di ipoglicemia, che vanno combattuti con un'adeguato apporto di zuccheri per mantenere la glicemia ad un grammo circa, scongiurando la temuta reazione insulinica. Nei 20 minuti finali del riscaldamento o dell'attesa il problema non si porrà: con l'inizio dello sforzo si annullerà automaticamente la secrezione pancreatica di insulina nel torrente ematico, per mantenere il glucosio in circolo e pronto per essere utilizzato nella produzione dell'energia.

Cibi a basso ig favoriscono una concentrazione minore di glucosio nel sangue e un più ampio utilizzo degli 
acidi grassi (riserve praticamente inesauribili del nostro organismo), determinando un risparmio di prezioso glicogeno (macromolecola di glucosio) nei muscoli e nel fegato; tuttavia, la letteratura non è del tutto concorde sugli effetti prestativi, ed alcuni lavori scientifici non hanno individuato variazione alcuna nella prestazione atletica, utilizando carboidrati a basso o alto indice glicemico poco prima dello sforzo. In linea di massima, possiamo affermare che, viste le risposte metabooliche individuali all'assunzione di cho prima dello sforzo, occorrerà, stilando un piano di alimentazione ed integrazione pre-gara, tener conto delle caratteristiche dell'individuo e delle sue abituali risposte, provando con il tecnico la strategia più corretta ben prima della gara clou.


RIAPRONO I CORSI DI TIRO CON L'ARCO PRESSO GLI ARCIERI ARCO CLUB CAPRI asd  X inform scrivere arcoclubcapriasd@gmail.com  oppure watzap ...