29 gennaio 2014

Codice etico dello sportivo

L’attività sportiva ha un'evidente funzione educativa e sociale, ed è veicolo attraverso il quale è possibile
apprendere i valori reali che rendono il confrontarsi secondo le regole della propria disciplina, un'attività
affascinante e istruttiva allo stesso tempo. Proprio in questo senso è fondamentale difendere e promuovere,
tra coloro che organizzano e divulgano la pratica sportiva, l’adesione a quei valori etici che ne costituiscono
la forza ed il senso profondo. Oggi più che mai, in una società sempre più frettolosa e superficiale che
guarda più all’apparenza e al successo, che non ha i valori fondanti dei rapporti umani, il riferimento
all’etica sportiva è un passo necessario e i fondamentali doveri di lealtà, probità, correttezza e diligenza
previsti per tutti i protagonisti, direttamente o indirettamente, della vita societaria. L’adozione di un codice
etico è la felice apertura di un’opzione di civiltà, di cultura democratica, di difesa e valorizzazione che
significa concretamente amore per lo sport. Lo sport può essere grande veicolo di diffusione di questi
fondamenti, ripresi da De Cubertin nelle sue olimpiadi moderne con il fair play. In un mondo in cui la fanno
da padrone violenza, aggressività, prevaricazione delle individualità, mancanza di rispetto, ricerca del
successo a tutti i costi, c’è sempre più bisogno di valori veri, che lo sport, quello genuino, sa trasmettere e
diffondere. L’adozione del presente codice etico è espressione della volontà di promuovere uno standard
significativo di sportività nello svolgimento delle iniziative motorie e/o ludiche, e di vietare quei
comportamenti in contrasto con i valori etici che questo codice intende promuovere e garantire. E’ per
questo che ci impegniamo ad adottare tutte le misure necessarie dirette a facilitare la conoscenza e
l’applicazione di tutte le norme contenute nel presente codice etico, prevedendo inoltre l’ipotesi di
penalizzazioni nel caso di mancato rispetto dei contenuti, ma anche di premiare chi sottoscrive il presente
documento, oltre chi si renderà degno di nota per gesti che ne richiamano i valori. Riteniamo inoltre che
anche le altre parti interessate nella formazione e nella preparazione dell'atleta, ovvero la famiglia, gli
allenatori ed i giudici di gara, debbano in qualche modo far parte e sottostare a questo codice. Pertanto
abbiamo deciso di dotarci del Codice Etico come guida ed ispirazione di comportamento per tutti coloro che
a vario titolo partecipano a un progetto sportivo condiviso come può essere il codice etico.


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Codice Etico dell'atleta: 
 Frequentare gli allenamenti con costanza ed assiduità, rispettando gli orari e l’integrità delle 
strutture per la pratica sportiva; 
 Praticare lo sport con passione e buona volontà, non dimenticando mai che lo sport è innanzitutto 
un gioco; 
 Rispettare le norme degli enti di promozione sportiva ed accettare le decisioni dell'allenatore e dei 
giudici di gara, anche quando queste non sembrano condivisibili; 
 Saper vincere senza presunzione e saper perdere senza eccessiva amarezza; 
 Adottare un comportamento adeguato all'etica sportiva sia in caso di vittoria che in caso di sconfitta; 
 Aver cura della divisa sociale, nonché delle attrezzature sportive di cui si fa uso; 
 Rispettare l'avversario; 
 Dare il massimo delle proprie possibilità nell'intento di favorire il successo della società; 
 Ricordarsi che non si gareggia solo per sé stessi, ma che in gara si rappresentano anche i propri 
compagni di squadra; 
 Comportarsi in maniera dignitosa prima, durante e dopo la gara; 
 Adottare un linguaggio rispettoso nei confronti del pubblico, dei compagni, dei dirigenti e dei 
giudici. 
 
Codice Etico del genitore: 
 Aiutare i propri figli a capire le giuste motivazioni per praticare l’attività sportiva sia agonistica che 
amatoriale; 
 Essere di esempio con un comportamento corretto in ogni situazione; 
 Non fare carico sui figli delle proprie ambizioni; 
 Non criticare mai l'allenatore o i dirigenti della società in presenza dei figli; 
 Riconoscere, oltre alle performance dei propri figli, anche quelle degli altri atleti; 
 Non fare da secondo allenatore: un allenatore può bastare; 
 Accettare le decisioni dell'allenatore e dei giudici di gara, anche quando queste non sembrano 
condivisibili. 
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20 gennaio 2014

l'importanza della postura

L'importanza della postura ed i suoi allenamenti

Un'abitudine posturale non corretta non è solo di per sè sbagliata ma progressivamente ci rende più esposti ad infortuni alle spalle, mali di schiena dorso-lombare e dolori vari che possono diventare cronici rendendoci sempre più insensibili alla possibilità di correzione e rieducazione
Le persone con spalle "arrotondate" ed anteposte sono fortemente a rischio di impingement della cuffia dei rotatori, all'instabilità di spalla, alla tendinite del capo lungo del bicipite brachiale, a frequenti dolori al torace sino al rischio di frequenti mali di testa
Vi consiglio di aggiungere i seguenti esercizi per la parte superiore del corpo ai vostri consueti allenamenti; ovviamente vi consiglio di farlo sotto la supervisione di occhi esperti...
I personal trainer servono anche per questo...!
consiglio di eseguire esercizi di mobilità per il collo. Mobilità...non necessariamente stretching!
Se curi con attenzione ogni movimento, lo stretching può diventare superfluo.
Ricorda poi che un qualsiasi esercizio di allungamento eseguito male aumenta notevolmente il rischio di infortunio muscolare.
Eseguite questo esercizio di mobilità durante il tuo warm-up (riscaldamento); questo esercizio aiuta ad "aprire il torace" allungando i muscoli del torace ed i deltoidi anteriori.
Lo potete fare in piedi con la schiena contro il muro; l'importante è mantenere SEMPRE TUTTA la schiena appoggiata al muro. Eventualmente aggiungere un cuscino sottile (tipo quelli per i bambini o quelli posturali di forma arrotondata) sotto la nuca.
Spostare le braccia lungo i fianchi e sempre in appoggio sul muro, tenendo i gomiti piegati: far scivolare le braccia su e giù per la parete.
Se l'esecuzione in piedi risulta dolorosa o difficile, posizionarsi con i piedi a circa 30cm di distanza dal muro (ricordandosi che l'obiettivo è di riavvicinare progressivamente i piedi al muro senza ovviamente compensare

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Questo esercizio rinforza muscoli della parte superiore della schiena(deltoidi posteriori, romboidi e trapezi, fasci medi/bassi)molto spesso trascurati, relativamente piccoli e tendenzialmente soggetti a continua tensione d'allungamento.
Distendetevi a faccia in giù con le braccia tese a formare la lettera V sopra la testa.
Espirando, sollevate le braccia da terra, mantenete la posizione per un paio di secondi e poi ritornate nella posizione di partenza ripetendo l'esercizio.
Mantenere le braccia sempre diritte.
Una variante è l'esecuzione con il sollevamento e poi l'apertura verso i fianchi delle braccia sino all'altezza delle spalle a formare una lettera T.
Di solito faccio eseguire 15-20 ripetizioni per volta (ma posso farne di più se necessario e ne traggo beneficio).

Tanti auguri e buon allenamento 

20 dicembre 2013

Calendario Operativo gare 2014 regione Campania

calendario gare 2014


R141500105/01/2014Interregionale
(Non Agonistica)Forchia (BN)18 m15099
A.S.D. Arcieri della StellaBasile Antonio
 R141500212/01/2014Interregionale
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(Non Agonistica)Cardito18 m15051
A.S.D. Arcieri PrimaveraFiorentino Paolo
 R141500319/01/2014Interregionale
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(Non Agonistica)Aversa18 m15027
A.s.d. Arcieri Normanni AversaPellegrino Marina
 R141500426/01/2014Interregionale
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(Non Agonistica)Salerno18 m15064
A.S.D. Arcieri Arechi SalernoReynaud Mauro
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Febbraio

(Non Agonistica)Cardito18 m15051
A.S.D. Arcieri PrimaveraSCALESE GIUSEPPE
 R141500616/02/2014Interregionale
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(Non Agonistica)Rotondi18 m15099
A.S.D. Arcieri della StellaVanga Gino Luciano
 R141500723/02/2014Interregionale
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(Non Agonistica)Salerno18 m15064
A.S.D. Arcieri Arechi SalernoReynaud Mauro
Marzo
(Non Agonistica)Benevento18 m15058
A.S.D. Arcieri del SannioBoccardo Giuseppina
 R141500909/03/2014Interregionale
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(Non Agonistica)Salerno18 m15064
A.S.D. Arcieri Arechi SalernoPellegrino Marina
 R141501016/03/2014Interregionale
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(Non Agonistica)Capua
Campionato Regionale Indoor18 m
O.R. Individuale - O.R. Squadre15078
A.s.d. Arcieri Campani CapuaFiorentino Paolo (*)
Pellegrino Marina

 G141501123/03/2014Giovanile
(Non Agonistica)Santa Anastasia
Trofeo Pinocchio Fase InvernaleTrofeo Pinocchio fase invernale15104
A.S.D. ARCIERI ATLAHUASCALESE GIUSEPPE
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Aprile
(Non Agonistica)Aversa70/60mt Round (OL) - 50mt Round (CO)
O.R. Individuale15027
A.s.d. Arcieri Normanni Aversa 
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 R141501427/04/2014Interregionale
(Non Agonistica)Pontecagnano Faiano (Sa)70/60mt Round (OL) - 50mt Round (CO)15064
A.S.D. Arcieri Arechi Salerno 
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 R141501527/04/2014Interregionale
(Non Agonistica)Rotondi3D15099
A.S.D. Arcieri della Stella 
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Maggio
(Non Agonistica)Mercogliano12+1215010
A.S.D. Archery Team Pierobi
 G141501703/05/2014Giovanile
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(Non Agonistica)Cardito70/60mt Round (OL) - 50mt Round (CO)15051
A.S.D. Arcieri Primavera
 R141501804/05/2014Interregionale
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(Non Agonistica)Cardito70/60mt Round (OL) - 50mt Round (CO)15051
A.S.D. Arcieri Primavera
 R141502018/05/2014Interregionale
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(Non Agonistica)Aversa70/60mt Round (OL) - 50mt Round (CO)
O.R. Individuale15027
A.s.d. Arcieri Normanni Aversa
 G141502125/05/2014Giovanile
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(Non Agonistica)Pontecagnano Faiano (Sa)
Trofeo Pinocchio Fase EstivaTrofeo Pinocchio15064
A.S.D. Arcieri Arechi Salerno 
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 R141501925/05/2014Interregionale
(Non Agonistica)Campolattaro12+1215080
A.s.d. Arcieri Sanniti 
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Giugno
02/06/2014Interregionale
(Non Agonistica)Montemarano
Trofeo del Sud24+2415077
A.S.D. Arcieri del Vecchio Castello 
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 R141502308/06/2014Interregionale
(Non Agonistica)Cardito
Mattina70/60mt Round (OL) - 50mt Round (CO)15051
A.S.D. Arcieri Primavera
 R141502408/06/2014Interregionale
(Non Agonistica)Cardito
Pomeriggio70/60mt Round (OL) - 50mt Round (CO)15051
A.S.D. Arcieri Primavera
 R141502515/06/2014Interregionale
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(Non Agonistica)Aversa70/60mt Round (OL) - 50mt Round (CO)
O.R. Individuale15027
A.s.d. Arcieri Normanni Aversa
 R141502622/06/2014Interregionale
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(Non Agonistica)Capua
Mattina70/60mt Round (OL) - 50mt Round (CO)15078
A.s.d. Arcieri Campani Capua
 R141502722/06/2014Interregionale
(Non Agonistica)Capua
Pomeriggio70/60mt Round (OL) - 50mt Round (CO)15078
A.s.d. Arcieri Campani Capua
 R141502829/06/2014Interregionale
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(Non Agonistica)Torrecuso12+1215058
A.S.D. Arcieri del Sannio 
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Luglio
(Non Agonistica)Aversa70/60mt Round (OL) - 50mt Round (CO)
O.R. Individuale15027
A.s.d. Arcieri Normanni Aversa
 R141503020/07/2014Interregionale
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(Non Agonistica)Santa Anastasia70/60mt Round (OL) - 50mt Round (CO)15104
A.S.D. ARCIERI ATLAHUA
 R141503127/07/2014Interregionale
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(Non Agonistica)Pontecagnano Faiano (Sa)
Campionato Regionale70/60mt Round (OL) - 50mt Round (CO)
O.R. Individuale - O.R. Squadre15064
A.S.D. Arcieri Arechi Salerno
Agosto
(Non Agonistica)Rotondi3D15099
A.S.D. Arcieri della Stella
 R141503310/08/2014Interregionale
(Non Agonistica)Pontecagnano Faiano (Sa)70/60mt Round (OL) - 50mt Round (CO)
O.R. Individuale15064
A.S.D. Arcieri Arechi Salerno
 R141503416/08/2014
17/08/2014Interregionale
(Non Agonistica)Pontecagnano Faiano (Sa)doppioFITA15064
A.S.D. Arcieri Arechi Salerno
 R141503524/08/2014Interregionale
(Non Agonistica)Pontecagnano Faiano (Sa)70/60mt Round (OL) - 50mt Round (CO)
O.R. Individuale15064
A.S.D. Arcieri Arechi Salerno
 R141503631/08/2014Interregionale
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(Non Agonistica)Rotondi
Campionato Regionale12+12
O.R. Individuale - O.R. Squadre15099
A.S.D. Arcieri della Stella 
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Settembre
(Non Agonistica)Pontecagnano Faiano (Sa)
Mattina70/60mt Round (OL) - 50mt Round (CO)15064
A.S.D. Arcieri Arechi Salerno
 R141503807/09/2014Interregionale
(Non Agonistica)Pontecagnano Faiano (Sa)
Pomeriggio70/60mt Round (OL) - 50mt Round (CO)15064
A.S.D. Arcieri Arechi Salerno 
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 R141503914/09/2014Interregionale
(Non Agonistica)Mercogliano
3D15010
A.S.D. Archery Team Pierobi
 R141504021/09/2014Interregionale
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(Non Agonistica)Rotondi
Campionato Regionale3D
O.R. Individuale - O.R. Squadre15099
A.S.D. Arcieri della Stella 
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 G141504128/09/2014Giovanile
(Non Agonistica)Capua18 m15078
A.s.d. Arcieri Campani Capua 
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Ottobre
(Non Agonistica)Rotondi (AV)18 m15091
Arco Club Capri A.S.D.
 R141504312/10/2014Interregionale
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(Non Agonistica)Lioni18 m
O.R. Individuale15077
A.S.D. Arcieri del Vecchio Castello
 R141504419/10/2014Interregionale
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(Non Agonistica)Capua18 m15078
A.s.d. Arcieri Campani Capua
 R141504526/10/2014Interregionale
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(Non Agonistica)Benevento18 m15080
A.s.d. Arcieri Sanniti
Novembre
(Non Agonistica)Salerno18 m15064
A.S.D. Arcieri Arechi Salerno
 R141504709/11/2014Interregionale
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(Non Agonistica)Aversa18 m15027
A.s.d. Arcieri Normanni Aversa
 R141504816/11/2014Interregionale
(Non Agonistica)Capua18 m15078
A.s.d. Arcieri Campani Capua 
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 R141504923/11/2014Interregionale
(Non Agonistica)Cardito18 m15051
A.S.D. Arcieri Primavera 
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 R141505030/11/2014Interregionale
(Non Agonistica)Salerno18 m15064
A.S.D. Arcieri Arechi Salerno
Dicembre
(Non Agonistica)Benevento18 m15058
A.S.D. Arcieri del Sannio
 R141505414/12/2014Interregionale
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(Non Agonistica)Rotondi (AV)18 m15091
Arco Club Capri A.S.D.
 R141505221/12/2014Interregionale
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(Non Agonistica)Capua18 m15078
A.s.d. Arcieri Campani Capua
 R141505328/12/2014Interregionale

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(Non Agonistica)Salerno18 m15064
A.S.D. Arcieri Arechi Salerno

20 novembre 2013

Pisicologia dello sport

Come siamo fatti strani:
  • si perde più che vincere
  • è facile infortunarsi
  • è una carriera breve
  • si è vecchi nello sport quando gli altri sono ancora giovani
  • bisogna seguire uno stile di vita abbastanza duro
  • molti conducono una vita nomade
  • bisogna sempre dare il massimo e spesso non basta
  • se non vinci si diffonde l’idea che sei finito

ciononostante  la passione che ci governa ci fa continuare contro ogni logica.




Le emozioni dell’atleta
L’educazione alle emozioni e la gestione delle emozioni

Il lavoro sull’educazione delle emozioni è una tematica che viene ribadita, ormai da anni, anche dalla OMS che ritiene la competenza emotiva (intesa come consapevolezza di sé, riconoscimento e gestione positiva delle emozioni e dello stress) come una delle numerose life skills da promuovere per aiutare i ragazzi ad affrontare le problematiche dello sport e, più in generale, della vita. Si afferma, quindi, la necessità di promuovere l’educazione al riconoscimento e alla gestione delle emozioni soprattutto per quegli allenatori che lavorano con i giovani. Il loro compito infatti non è solo quello di insegnare un gesto tecnico, ma è soprattutto quello di educare. E’ importante capire che ogni atleta, in quanto persona unica ed irripetibile, è diverso: una stessa situazione di gara, per esempio, può essere vissuta da un atleta in modo positivo ed eccitante mentre per un altro può essere fonte di ansia e di paure. E’ attraverso un lavoro di consapevolezza del proprio livello di attivazione, del proprio livello di ansia, delle proprie emozioni che si riesce a vivere in modo salutare e positivo ogni evento sportivo, accettando ed accogliendo i rischi di ogni situazione e le conseguenze dei propri comportamenti. L’allenatore insegna al giovane atleta che anche dalle sconfitte si può imparare: accettando le emozioni negative che in quei momenti si provano, imparando a tollerare la frustrazione e cercando poi di proseguire con nuovi obiettivi, avendo acquisito un bagaglio emotivo sempre più ricco ed una sempre più approfondita consapevolezza di sé.

Concentrazione nel Tiro

Lo stress lo accumuli se pensi al risultato nelle finali di campionato italiano sapevo che tutti guardavano il tuo atleta ma convogliavo la mente su quello che serviva sapevo che l'avversario era forte mi aveva raggiunto, e questo fattore mi poteva distruggere quindi cercavo di fare in modo di far rilassare l'atleta inventando anche delle balle, l'atleta pensa in quel momento “se io faccio uno zero mi si mangia” non posso  sbagliare mi devo concentrare  solo sul mio gesto tecnico.questa e parte di quello che ti passa per la testa. Sono 10 anni che osservo i miei ragazzi è quasi sempre mi accorgo che c'è sempre da imparare ,spesso noto che ragazzi che vengono li giusto per divertirsi impegnandosi meno di quelli che si allenano sono meno emotivi, forse perché non hanno niente da perdere.Inoltre si da troppo peso alla competizione che ti aspetta, arrivare verso la competizione senza l'ansia di sicuro  aiuta , dobbiamo considerare che la maggior parte dei ragazzi arriva agli allenamenti già stressati dagli studi, quindi in quell'ora che per loro dovrebbe essere un ora di relax diventa stressante vedere che non si raggiunge il punteggio desiderato.
Per questo motivi molti ragazzi preferiscono uno sport dove e facile nascondersi senza esprimersi di prima persona ,ma questo e solo uno dei tanti motivi.
buona lettura 

By B.D.M.

5 novembre 2013

Il più antico degli sport moderni

Il tiro con l’arco è uno sport di nicchia che appassiona una discreta parte della popolazione, poiché i costi dell’attrezzatura non sono sempre abbordabili ma principalmente perché richiede grande tecnica e concentrazione
. In questa guida parleremo di  tecniche base di mira rilascio con l’arco. Come prima cosa il tiratore, posto sulla linea di tiro, deve prendere atto dell’ambiente circostante, del suo obbiettivo e deve mettere il suo arco in posizione tale da diventare un tutt’uno con il suo corpo. La presa deve essere quanto più naturale possibile, con la mano sempre morbida e le dita in posizione tale da accompagnare le corde in maniera quasi spontanea. L’arco deve reagire in maniera naturale senza perturbazioni o forzature di nessun tipo. I piedi ed il resto del corpo devono essere posizionati in modo tale da garantire stabilità. Fondamentale è il braccio che mette in relazione il tiratore con l’arco a tal punto da essere quasi considerato una parte dell’arco stesso e deve essere perfettamente allineato con esso. Della stessa importanza è la spalla, che costituisce il perno di equilibrio e che deve assumere una posizione quanto più naturale possibile, proporzionata alla propria forza e alla natura del proprio arco. Assunta la corretta posizione si può passare alla fase di apertura dell’arco, tendendolo con tutti i muscoli alti, inclusi i dorsali e i deltoidi, ed a ancoraggio raggiunto, utilizzarlo per prendere la mira. Le dita devono essere collocate sulla corda in maniera stabile e precisa e la loro posizione deve essere la stessa dalla fase di trazione fino a quella del rilascio finale.
La posizione di ancoraggio finale deve essere tale da poter materializzare una linea immaginaria che dall’occhio arrivi fino al bersaglio attraverso il mirino. Per mirare al meglio non è necessario cercare un punto preciso ma bisogna mirare ad una zona. La fase di mira deve comportare un attimo di concentrazione e precisione ma si deve sviluppare in un breve lasso temporale: oltrepassati i sei secondi l’occhio inizia a perdere dettagli importanti per una corretta mira, ecco perché si deve agire entro questo lasso temporale. Presa la corretta posizione, teso l’arco e messa a fuoco la mira si può rilasciare la corda che lancerà la freccia verso il bersaglio. In pochi attimi si deve essere capaci di riprendere il coordinamento naturale inziale e la mira per ritendere l’arco e riscoccare le frecce successive nella stessa maniera della prima, il tutto coordinato con una corretta respirazione.
Per questi motivi il tiro con l’arco richiede forza, precisione ma soprattutto un ottimale stato psicologico che si raggiunge con molti anni di allenamento, per entrare in uno stato mentale che permetta di avere sempre a fuoco l’obbiettivo e di diventare un tutt’uno con il proprio arco in ogni tiro senza perdere la concentrazione e l’armonia, chi non sente questa sensazione  difficilmente arriva al  perfezionamento,  abbandonando il percorso molto prima di arrivare al traguardo  !!!
buona fortuna by B.D.M.

3 novembre 2013


Questo articolo è stato scritto da T.J. Conrads, e ci invita al tiro istintivo.
La forma più pura di tiro con un arco tradizionale richiede che si usino solo le facoltà di coordinazione fra occhio, mano e cervello, un talento che Dio ha fornito a tutti gli uomini.
Questa facoltà di coordinazione è usata in molti sport: pensiamo ai calciatori, ai cestisti, ..., che lanciano il pallone in modo immediato, senza prendere la mira, cioè in modo istintivo.
Allo stesso modo si comporta un atleta che tira con l’arco in modo istintivo, guardando il bersaglio da colpire e tendendo e rilasciando l’arco senza mirare in modo conscio.
Tutti possiamo essere in grado di operare allo stesso modo, come tutti siamo capaci, con poco allenamento, di lanciare un sasso per colpire una pianta o di lanciare un fresbee ad un nostro amico.
Naturalmente riuscire a tirare bene con l’arco in modo istintivo richiede tempo, allenamento e dedizione, come tutto del resto nella vita: d’altra parte riuscire nel tiro istintivo è una dei piaceri maggiori che può provare un tiratore.
Si tratta di insegnare al proprio cervello, al proprio corpo ed ai propri occhi di lavorare in modo coordinato per raggiungere il risultato voluto, cioè colpire quello che si sta guardando.
È un processo deliberato nel quale, attraverso la ripetizione delle operazioni, il nostro corpo impara come sollevare e puntare l’arco per colpire il punto scelto solo fissando il punto che si vuole colpire e concentrando su di esso la propria attenzione: il cervello ci farà realizzare il tiro in modo esatto se gli permettiamo di farlo.
Per convincervi che questo è vero, si provi a fissare un oggetto attraverso la stanza o fuori dalla finestra, poi si chiudano gli occhi e si punti il dito indice, col braccio teso, verso quel punto: aprendo gli occhi si potrà constatare che il dito sarà indirizzato molto vicino al punto fissato.
Questo ci dimostra che già abbiamo l’abilità di tirare in modo istintivo: occorre solo del tempo perché si riesca ad essere in grado di eseguire la stessa cosa con arco e frecce.
Usando un arco tradizionale, la freccia dovrà appoggiare sul supporto della finestra, non su di un rest più alto: così la freccia sarà più vicino alla mano all’arco, che è la parte del corpo che verrà puntata verso il bersaglio da colpire. Corrisponderà all’incirca al dito indice, che come si è visto è diretto in modo istintivo verso il bersaglio.
Allenarsi per riuscire a tirare in modo regolare con la freccia appoggiata sulla base della finestra e passare poi ad allenare l’occhio al tiro istintivo come segue.
Ci si ponga a circa 10 m dal battifreccia, sul quale è stato posizionato un bersaglio costituito da un punto nero del diametro di circa 3 cm. Si provi a tirare fissando il punto nero e concentrando su di esso la propria attenzione, senza mirare. Il puro tiro istintivo si realizza quando si è coscienti solo del bersaglio che si vuole colpire. Provando e riprovando si arriverà ad un buon raggruppamento delle frecce sul punto - bersaglio.
Aumentare quindi la distanza e continuare gli allenamenti. La cosa migliore è allenarsi all’aperto, in un bosco, prendendo di mira ogni volta un bersaglio diverso (una foglia, una zolla particolare, …) tirando una sola freccia ad ogni bersaglio. Valutare quindi il risultato ottenuto, controllando che la propria concentrazione prima del tiro sia sempre stata esattamente indirizzata sul bersaglio. Il tiro a bersagli casuali è il miglior allenamento che si può fare per imparare il tiro istintivo.
Il miglior tiratore istintivo che conosco si allena al tiro su bersagli sino a 70 - 90 metri di distanza: la sua teoria è che tirando a distanze molto lunghe allena meglio il suo cervello al tiro su tutte le distanze, tenendo conto della traiettoria delle frecce.
Qualcuno afferma che nel tiro istintivo si mira guardando la punta della freccia: non è e non deve essere così: non si deve in alcun modo guardare la freccia; se un tiratore istintivo si sforza di vedere la freccia mentre la sua attenzione è rivolta al bersaglio non riuscirà a colpire il bersaglio.
Tutto quello che si deve fare è concentrare l’attenzione solo sul bersaglio da colpire e sull’azione di aprire e rilasciare l’arco.
Provando e riprovando si riusciranno ad ottenere risultati soddisfacenti.


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